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I Giovani Samurai del Garyuan Dojo Roma

"Ogni giorno, prima di entrare nel Dojo, eseguiamo un inchino rivolti al Kamiza, il piccolo altare in fondo alla sala di allenamento. Il saluto è la prima cosa che impariamo nelle Arti Marziali. Ci insegna ad avere rispetto: prima di tutto per noi stessi, poi per i nostri compagni, per i genitori e per gli insegnanti. Salutando il nostro Dojo ci prepariamo così ad entrare in un mondo in cui le esperienze che faremo ci permetteranno di crescere e di essere migliori"


Era il 1984 quando presso l'Ass. Il Ponte venne aperto il primo corso di Ju Jutsu dedicato ai giovani e oggi molti figli di quei ragazzi praticano  le arti marziali presso la ASD APS Il Ponte - Garyuan Dojo Roma insieme ai loro genitori.

Giovanio Samurai 1998



Il progetto Giovani Samurai nasce ufficialmente nel 1998 quando viene avviata con il Direttore della scuola Antonio Gramsci, Prof. Domenico Bernardini, una collaborazione per promuovere la disciplina del Ju Jitsu come strumento educativo per i giovani alunni della scuola.

"Samurai", nella lingua Giapponese, vuol dire "servitore", ovvero, vuol dire sapersi mettere al servizio degli altri con competenza e disponibilità. Come ci si prepara a diventare Samurai nel Garyuan Dojo Roma?


La disciplina
Saluto al Kamidana
Saluto al compagno

Prima di tutto le regole di comportamento che ci permettono di comprendere immediatamente quali sono i principi che ci guidano nella pratica delle Arti Marziali:
1. Non Attaccare
2. Rispetto
3. Servizio e disponibilità
4. Mantieni sempre l’eleganza del poeta e lo spirito del drago
5. Lascia il Dōjō migliore di come lo hai trovato
Queste regole le viviamo ogni istante durante la pratica e sono state estratte dall'opera "Heisō Jirinden", scritta nel 1647 da un importante Maestro: Katayama Hisataka, seconda generazione della scuola Katayama Ryu.


L'allenamento
Il percorso
Allenamento al percorso

L'allenamento dei Giovani Samurai è molto vario e permette uno sviluppo ottimale di tutte le capacità psicomotorie, partendo dapprima dalle capacità coordinative ed introducendo pian piano, in relazione all'età, il lavoro alla forza per le capacità condizionali.


Cadere e rialzarsi
Yoko ukemi
Zempo kaiten ukemi

Una delle prime cose che impariamo è a cadere, qualche volta anche in situazioni un po' strane, e a rialzarci sempre prontamente. Sicuramente le cadute sono un aspetto importantissimo della nostra pratica, anche come abitudine mentale a non abbatterci mai, nemmeno di fronte alle difficoltà della vita che a volte vorrebbero lasciarci a terra. Un vecchio proverbio giapponese dice: Se cadi sette volte, rialzati otto.

Vincere le paure
Cadere dalla sedia
Tomoe nage

È molto importante per i Giovani Samurai riuscire a superare le proprie paure preparandosi ad affrontare ogni tipo di difficoltà. Attraverso il gioco, sotto la guida dei nostri Maestri, scopriamo di avere risorse superiori a quello che immaginiamo per affrontare i problemi e così impariamo a non arrenderci mai.


La lotta a terra
Hon kesa gatame
Lotta a terra

Le prime tecniche che impariamo ci insegnano a muoverci e a combattere a terra. In questa situazione impariamo a "sentire" i movimenti del nostro compagno con tutto il nostro corpo, così, oltre a sviluppare forza e resistenza, affiniamo le nostre capacità di accettazione dell'altro e scopriamo che, grazie al nostro avversario, nel gioco della lotta possiamo migliorare noi stessi.


Le proiezioni
Ogoshi
O soto gari

Insieme allo studio del combattimento a terra impariamo anche a proiettare il nostro compagno avendo cura che nel cadere non si faccia male. Serve equilibio, forza, tempismo, coordinazione e tanta tecnica. Soprattutto bisogna comprendere a fondo il principio fondamentale:  per vincere un combattimento bisogna sempre saper sfruttare l'energia dell'avversario.

Imparare a colpire
Gyaku tsuki
Mawashi geri

In una fase successiva impariamo ad utilizzare varie parti del nostro corpo per portare colpi a distanza. I pugni e i calci sono soltanto alcune delle tante tecniche che approfondiamo e che vengono praticate a vuoto e sui colpitori. In un secondo tempo, poi, potremo utilizzarle in combattimento con i compagni, ma sempre dosando la forza e con contatto leggero. Questo perché impariamo ad essere determinati nelle nostre azioni, ma anche a non eccedere mai. Anche nelle situazioni più difficili.

Ju jutsu
Ryo muna dori
Maegeri

Dopo un perido di studio delle tecniche di combattimento a terra, in presa e a distanza, veniamo introdotti alla pratica vera e propria del Ju Jutsu. Come tutti sanno, questa è una disciplina molto completa e le basi che abbiamo acquisito grazie lavoro fatto, ci permettono di praticare in sicurezza tecniche molto efficaci in ogni contesto.

Ryo muna dori
Ju tsuki

Studiamo tecniche di difesa da prese varie, da pugno, da calcio o anche tecniche di difesa da uno o più avversari, anche armati. Ovviamente veniamo introdotti allo studio di queste tecniche al momento giusto e i nostri insegnanti tengono sempre conto della nostra età e della nostra esperienza.

Tobi jiime 1
Tobi jime 2
Tobi jime 3

E poi fanno parte del nostro bagaglio anche le "tecniche volanti", poco utili in applicazione, ma importanti per le capacità che sviluppano nell'eseguirle e tanto belle da vedere in dimostrazione.

Difendersi nel mondo digitale
Zanshin Tech
Zanshin Tech

E' risaputo  ormai che le Arti Marziali insegnano a difendersi, a prevenire le aggressioni e ad imparare quali sono le regole di comportamento che ci permettono di vivere serenamente e in sicurezza insieme. Questi tre aspetti della pratica sono fondamentali e lo sono nel mondo fisico, ma anche nel mondo digitale. Per questo presso il nostro Dojo noi pratichiamo anche lo Zanshin Tech che è un'arte marziale nata per insegnarci a difenderci anche nel mondo di Internet.

Le attività all'aperto
Rascino 01
Rascino gruppo

E poi... arrivano le vacanze. Un momento che tutti aspettiamo con gioia. Negli ultimi anni, con i nostri Maestri abbiamo trascorso giorni fantastici al lago di Rascino dove abbiamo imparato a pulire i bagni, a rifare il letto e a mettere in ordine, ma anche a stare in gruppo, a camminare tra i monti, a pescare e a raccontarci le nostre storie intorno al fuoco. Ma questa è una storia che ci piacerebbe raccontarvi di persona, magari dopo aver praticato insieme.


"Ogni giorno, prima di uscire dal Dojo, ci voltiamo verso il Kamiza ed eseguiamo un piccolo inchino.
Il Saluto è l'ultima cosa che facciamo prima di uscire. È il nostro modo per ringraziare i nostri Maestri, i compagni di allenamento, i nostri genitori che ci hanno permesso di frequentare il corso e, non da ultimi, tutti coloro che permettono che un posto come questo esista. Soprattutto è il nostro modo per ricordarci che tutto ciò che abbiamo imparato, ora dobbiamo portarlo nel nostro Mondo, perché tutto il Mondo è il nostro Dojo"